Due gol di Alessandro Matri, uno di Luca Toni, le 444 partite bianconere (in campionato) di Alex Del Piero, ennesimo primato personale. In novanta minuti nella notte di Cagliari è come se la Juventus si fosse riappropriata di se stessa, Gigi Delneri della sua Juventus e i dirigenti di questo loro progetto 2011 che per troppo tempo e da tanta gente è stato dipinto come una sorta di scempio. Un bel respiro per tutto il mondo-Juve, che non ha mai avvertito al suo interno il fenomeno della depressione: ce lo hanno detto e ripetuto Andrea Agnelli, spesso Beppe Marotta e ogni giorno Delneri, dicendo che è un momento così, difficile, ma circoscritto e superabile.
Perché non crederci? Errori ne hanno commessi, senza dubbio: non si esce così presto dall’Europa League e dalla Coppa Italia, altrimenti. Infortuni ne hanno avuti, fino all’eccesso, e si pagano. Ma hanno provato ad aggiustarsi: e scrutando il 3-1 di Cagliari, e leggendo con occhi diversi il rovescio di Palermo, forse ci siamo. Anzi: senza forse. Ritrovato Buffon. Riveduta e corretta la difesa con Chiellini a sinistra e l’innesto di Barzagli.
Guarito Toni e soprattutto pervenuto Matri: idee nuove e forze fresche, questa è un’altra Juventus. Con la capacità di tenere a freno le nevrosi, soprattutto esterne; e la volontà di credere in Delneri e in un progetto comunque da salvaguardare, perché non si possono gettare a mare ogni anno, ogni stagione, le carte per ricominciare sempre daccapo.
I tre punti e i tre gol di Cagliari dicono questo. Juventus-Inter di domenica prossima dirà molto altro. (tratto dalla rete)