Antonio Conte è uno che di Juve ne capisce. E le sue parole danno "il metro" sulla verità, su come stiano i fatti, su quanti siano già oggi gli scudetti della Juve, a prescindere da ricorsi e battaglie legali: «La Juve ha 29 scudetti. Il resto non conta. Ora stiamo lavorando per tornare a vincerlo e visto il recente passato non sarebbe male. Il presidente Andrea Agnelli sta seguendo la strada giusta, ho già parlato di questo e i campionati si vincono sul campo, cosa che noi mi pare abbiamo fatto». Punto e capo. E "il capo", in questo caso, è la nuova stagione che attende i bianconeri: «Abbiamo iniziato un progetto ma vogliamo arrivare ai vertici sin da subito. La gara di oggi era più una festa, prendiamo di buono l'entusiasmo ma c'è da rivedere qualcosa. Col Betis sarà diverso».

Conte non è sorpreso neanche per il grande entusiasmo della gente nel classico appuntamento di Villar Perosa, che ogni anno introduce alla nuova stagione della Juventus: «Firmare gli autografi è il minimo per questi tifosi che ci supportano sempre con tanto entusiasmo. Mi fan piacere le parole di John Elkann e questa responsabilità è uno stimolo in più a riportare questo club dove deve stare». Sul confronto con le altre squadre di Serie A il tecnico bianconero mantiene i piedi per terra restando allo stesso tempo molto ambizioso: «Noi siamo all'inizio dell'opera, non è che uno d'amblè rivolta tutto. Siamo alle fondamenta di una casa che dovrà divenire bellissima, ammirata e resistente. Tutti dovranno avere pazienza ma la volontà è di essere competitivi sin da subito, alcune squadre saranno maggiormente avvantaggiate perché rodate ma questo non ci spaventa affatto».